Come diventare au pair
Esperienze all'estero

Come diventare Au Pair (ragazza alla pari): Intervista

Si sa, tanti giovani spesso vogliono fare un’esperienza all’estero o viaggiare e vedere il mondo, ma spesso si hanno pochi mezzi per farlo. Un ottimo modo praticamente gratuito però è quello di candidarsi come au pair.

Oggi faremo due chiacchiere con Jessica che per un anno ha fatto la ragazza alla pari in Germania. Ci racconterà la sua esperienza, come diventare au pair, pro e contro.


Che cosa è un au pair?

Più che un lavoro è uno scambio culturale che dopo la maturità, o prima, spesso viene fatto come approccio alla vita “da adulti” o per la voglia di conoscere altri paesi più da vicino, vivendo fuori dalla propria nazione.

Come funziona l’esperienza di ragazza alla pari?

Si lavora 4-6 ore al giorno con uno o due giorni liberi a weekend. In queste ore si fa da babysitter o ci si occupa della casa con lavori leggeri come svuotare la lavastoviglie, cucinare, e cose simili. Ma solitamente tutto ruota attorno all’occuparsi dei bimbi.

La famiglia in cambio, oltre a vitto e alloggio, dà alla ragazza/o au pair una sorta di paghetta che cambia da nazione a nazione e l’assicurazione sanitaria e spesso contribuisce a pagare un corso di lingue.

In alcuni casi, se l’au pair decide di stare per lungo tempo, si offrono di contribuire alle spese di viaggio ma è una decisione della famiglia, non un diritto!

Come si diventa au pair?

In certi paesi si può fare dai 17 anni e non c’è un limite massimo di età, diventare au pair è molto facile se si sceglie un buon sito, io mi son trovata benissimo con il sito leader del settore: aupairworld.com.

Mi sono iscritta gratuitamente, ho compilato il mio profilo scrivendo cosa cercavo e cosa potevo offrire alla famiglia, raccontandomi e raccontando le mie esperienze. Si compila un form rispondendo a domande come “che rapporto vorresti avere con la famiglia”, “durata soggiorno”, “nazioni d’interesse” e “data d’inizio”.

Questi sono i primi passi, successivamente non si deve far altro che contattare le possibili famiglie.

A loro volta le famiglie hanno un profilo dove si descrivono e in cui descrivono la loro vita e il luogo dove abitano per far capire all’au pair l’esperienza che potrebbe fare. Quindi non dovrete fare altro che scegliere le proposte più interessanti e, come già detto, contattare le famiglie e fare loro ogni sorta di domanda.

Spesso chiedono di fare una videochiamata, non siate timidi!! È la cosa migliore anche per voi avere un primo contatto visivo che spesso fa capire tanto, perché è fondamentale la scelta della famiglia dove teoricamente si vivrà per mesi.

Sul sito aupairworld.com viene consigliata un’assicurazione che fornisce assistenza medica (puoi farla anche esterna al sito).

C’è un minimo e un massimo di tempo in cui bisogna stare nella famiglia?

A seconda del paese ci sono un minimo ed un massimo di tempo, ma di solito il minimo è 1-3 mesi mentre si arriva anche a 24 mesi per quanto riguarda il massimo.

Come si può sapere la paga che spetta da nazione a nazione?

La paga si può scoprire facilmente nei diversi siti Au Pair presenti sul web, come aupairworld.


Raccontaci la tua esperienza come au pair!

Nel complesso positiva. È stata una sorta di anno sabbatico che mi ha aiutato a capire cosa volessi fare nella vita. Il tutto derivato dal fatto che ti fa vedere il mondo da un’altra prospettiva, ero già stata in Germania ma starci nella vita di tutti i giorni è stato diverso, ad esempio con la lingua, parlo un buon inglese, ma all’epoca neanche una parola di tedesco.

Dopo questa esperienza un minimo me la cavo anche in tedesco, cosa molto importante per me oggi. Questo mi ha fatto capire l’importanza di conoscere la lingua del posto quando ci si vuole integrare un minimo in un paese nuovo, oltre che l’importanza di conoscere bene l’inglese. Anche perché con la famiglia stessa è facile avere incomprensioni in questo caso.

Questa esperienza da ragazza alla pari mi ha fatto vedere le cose da un’altra prospettiva anche da un punto di vista umano, pur trovando la Germania e la mia famiglia au pair disponibile ed accogliente, lasciare famiglia e amici è stata dura, ma comunque un’esperienza formativa importante.

Ho scoperto venendo dalla Sardegna i pro e contro del vivere in prossimità di grandi città, vivevo a 30 minuti da Colonia e mi sono innamorata della città, non escludo di tornarci un giorno.


Quali sono i pro e i contro di un’esperienza come questa?

  • Pro

I pro sicuramente lo scambio culturale, che apre la mente verso usanze, persone e idee diverse. Una cosa molto bella è stata imparare un minimo il tedesco, che ora studierò all’università. È stata la mia prima vera esperienza di vita dopo il liceo, lontano dalla famiglia e credo che ciò mi abbia fatto maturare, inoltre è un buon modo per viaggiare guadagnando qualcosa.

Può essere anche molto importante da un altro punto di vista, io oggi so grazie a questa esperienza che vivere all’estero mi piace ed in particolare in alcune nazioni come la Germania, il che può essere anche utile per il mio futuro, dato che la Germania offre ai giovani buone prospettive lavorative.

  • Contro

I contro non son tantissimi, ma basta poco per fare un’esperienza che risulterà poco gradevole, per esempio ci può essere difficoltà nel comunicare o nel trovare una famiglia vogliosa di uno scambio culturale, che non sia esclusivamente alla ricerca di una baby-sitter.

Da non sottovalutare può essere anche il vostro spirito di adattamento in alcuni casi, si sta entrando dentro una famiglia, quindi bisognerà cambiare un minimo le proprie abitudini come ad esempio quelle culinarie. Infine, anche se raramente, c’è la possibilità che la famiglia che vi chiama tenda ad approfittarsi di voi scambiandovi per una colf!

Consigli per chi vuole avvicinarsi al mondo au pair?

La cosa più importante è scegliere bene la famiglia riempendola di domande, anche le più ovvie, senza dare nulla per scontato, come ad esempio la loro idea sull’educazione dei figli, o la libertà che hai nei tuoi giorni liberi stabilendo orari.

È importante anche scegliere bene la città in modo che sia semplice arrivarci, spostarsi ed andar via, ed inoltre che sia una città vicina ai vostri gusti personali. Io per esempio, come già detto, vivevo in un piccolo paesino a 30 minuti da Colonia, era abbastanza costoso e difficoltoso spostarsi verso quest’ultima, magari se fosse stata più vicina o più facilmente raggiungibile avrebbe reso ancora più gradevole la mia esperienza, che comunque reputo assolutamente positiva.

Colonia

Le nostre domande son finite, grazie a Jessica per aver risposto a tutto ed in bocca al lupo per il futuro.

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