Cracovia
Itinerari e diari di viaggio,  Polonia

Diario di viaggio Cracovia

Solitamente decidiamo di evitare i viaggi ad agosto per i troppi turisti, per i prezzi maggiori e per il clima troppo caldo non adatto a girare le città, ma spesso capita che l’unico periodo libero sia proprio quello di ferragosto, così ci chiediamo “quale città ha prezzi bassi, un buon clima estivo e un’ottima offerta turistica?Cracovia è senza dubbio la risposta giusta!

La prenotazione del viaggio: volo e alloggio a Cracovia

Circa due mesi prima (quindi fra maggio e giugno) troviamo volo A/R da Pisa a Cracovia a 54 euro a persona, un prezzo ottimo!!! Troviamo poi l’alloggio a 14€ a notte per persona, un ampio monolocale molto elegante, con cucina e bagno, nei pressi della piazza Rynek Glowny, in pieno centro città. In definitiva con 139€ a persona abbiamo un centralissimo appartamento e volo dal 13-19 agosto, non male. Siamo pronti a scoprire Cracovia!!!

Quello che segue è un itinerario che potrete seguire durante il vostro viaggio o semplicemente una lettura per darvi lidea di come potrebbe essere visitare Cracovia! Lo chiamiamo diario di viaggio di Cracovia perché è il racconto della nostra esperienza:


Giorno 1 del diario di viaggio di Cracovia

L’arrivo e le prime impressioni

Il 13 agosto partiamo dall’aeroporto di Pisa con un volo Ryanair diretto a Cracovia-Balice. Arriviamo alle 18:00 e subito preleviamo una piccola cifra in zloty.

Usciti dall’aeroporto girando a destra, a 50 metri esattamente di fronte a noi c’è la fermata dei bus, fatti i biglietti presso le macchinette alla fermata (ci facciamo cambiare i soldi da un bar per avere monete perché la macchinetta non accetta carte di credito, i tagli delle banconote sono troppo grandi e non dà il resto).

Saliamo e subito siamo colpiti dall’ottimo stato del bus, nuovo, pulito e con ampi schermi che indicano l’intero percorso, inoltre scopriamo che ci sono le macchinette per fare i biglietti anche a bordo.

Il bus fa varie fermate ma in 30 minuti circa arriviamo al capolinea, ovvero alla stazione centrale di Cracovia.

La stazione è molto grande ed è unita ad un grandissimo centro commerciale, la Galeria Krakowska, entriamo e, seguendo le indicazioni per la Stare Miasto (città vecchia), finiamo in una grande piazza (plac Jana Nowaka Jeziorańskiego), poco dopo arriviamo facilmente a destinazione.

Riconosciamo subito il centro storico grazie alla presenza del Barbican, da qui ci inoltriamo nella famosa via Florianska dove facciamo il check-in per l’hotel. Una gentile ragazza ci accompagna a piedi all’appartamento che si trova a 10 metri dalla piazza del mercato, in via Slawkowska. L’appartamento è bellissimo, cucina moderna e attrezzata, lavatrice, aria condizionata, soggiorno, tv, un bel bagno e pulizia ottima, insomma un vero affare.

Diario di viaggio Cracovia
Barbican

Tra rinfrescarsi e sistemarsi un attimo si fanno le 19.00 ma siamo talmente vogliosi di vedere la città che ci precipitiamo fuori, due passi e siamo nella gigantesca piazza Rynek Glowny, una delle piazze più grandi d’Europa.

Subito ci imbattiamo nelle piacevolissime bancarelle di cibo e nell’antico mercato dei tessuti che al suo interno ospita venditori di oggetti in legno e tipicità polacche. Il souvenir più tipico della città è l’ambra, si trova ovunque, in forma di gioielli o grezza, ma noi non ci buttiamo subito nelle compere perché il mercato dei tessuti è famoso per essere uno dei posti più cari della città dove comprare souvenir.

Cena al Goscinna Chata

Il clima è bellissimo, sono le 20:00 passate e, sarà il viaggio o sarà l’eccitazione di essere in questa fantastica città che ci viene un’immensa fame, così ci dirigiamo nella via del nostro appartamento dove mangiamo al Goscinna Chata (ul. Slawkowska 10), ristorante che avevo segnato tra i migliori di cucina campagnola polacca.

I menù sono presenti anche in inglese, optiamo per un misto di antipasti tradizionali e due zuppe, ci portano un vassoio con tantissimi affettati di alta qualità, molto diversi dai nostri ma buonissimi, successivamente formaggi, creme e dei crostini veramente ottimi.

Siamo praticamente già pieni, viste le abbondanti portate e una cucina più pesante rispetto a quella italiana, ma subito dopo aver finito gli antipasti, le cameriere portano le caratteristiche zuppe servite dentro un grande pane, una con patate e pancetta, l’altra con formaggio, patate e funghi porcini.

A stento riusciamo a finire tutto e iniziamo a chiederci quanto salato sarà il conto, visto la bontà del cibo, la quantità e il servizio ottimo. Rimaniamo invece increduli quando riceviamo un conto di soli 8€ a testa, così increduli che chiediamo alla gentile cameriera se c’è stato un errore ma lei con un sorriso ci conferma che il prezzo è giusto.

Tra l’altro, il ristorante ci colpisce positivamente anche per l’ambientazione, il locale è fatto tutto in legno e pietra e il personale è in abito tradizionale, sembra veramente di essere in una cascina nelle campagne polacche!

Strapieni, abbandoniamo il ristorante e ci facciamo un giro verso il Barbican che avevamo visto al nostro arrivo di sfuggita. È una costruzione medievale ben tenuta, a tal punto che ci stavano girando un film con tanto di cavalieri spade e fiaccole.

Osserviamo la scena per un po’incuriositi fino a quando la stanchezza si fa sentire, sono le 22.00 ci dirigiamo verso l’appartamento per una doccia rilassante, sistemare le valigie e andare a letto presto per essere rigenerati la mattina successiva.


Giorno 2 – Visita alla miniera di sale e museo della farmacia

La miniera di sale di Wieliczka

Ci alziamo di buon’ora perché oggi visiteremo la miniera di sale di Wieliczka, raggiungibile con il bus urbano 304, che si prende in prossimità della stazione centrale. Nella strada che ci porta al bus (ma si trovano un po’ ovunque con i loro piccoli carretti azzurri) decidiamo di comprare brezel, obwarzanki, dell’ottimo formaggio affumicato Oscypek e due dolci, i Paczek.

(Se non sai cosa sono tutte queste cose, scopri dove e cosa mangiare a Cracovia)

Saliamo sul bus in ul. Kurniki e dopo venti minuti arriviamo alla fermata Wieliczka Kopalnia Soli. Seguiamo le indicazioni e ci dirigiamo verso la biglietteria.

La visita (come è ovvio per le miniere) è obbligatoriamente guidata, quella in italiano è presente solo in tre orari, facciamo i biglietti giusto in tempo per aggregarci al gruppo italiano ed iniziamo la discesa che arriverà fino a 150 metri di profondità.

La visita è molto interessante e la guida spiega benissimo ogni dettaglio, il percorso dura 3 ore circa e restiamo incantati a osservare questo luogo a momenti magico e fiabesco, fra grandi laghi, sculture e la cattedrale scolpita nel sale (dal pavimento all’altare, dalle statue ai lampadari, tutto è fatto di sale).

Le tre ore volano e visto che non è la prima miniera che visitiamo ci sentiamo di dire che questa di Wieliczka è una delle più belle d’Europa, assolutamente da visitare.

Il tour si conclude con il passaggio obbligatorio dal ristorante e dal negozio della miniera, noi non compriamo nulla perché prima, raggiungendo le miniere, abbiamo avvistato delle bancarelle che vendono souvenir ad un ottimo prezzo e decidiamo di raggiungerle.

Compriamo un po’ di sale alimentare, qualche cristallo di sale modellato e trattato per non sciogliersi e dei sali da bagno. I prezzi sono veramente ottimi, soprattutto se paragonati agli stessi oggetti visti in centro città o dentro la miniera.

Soddisfatti, torniamo alla fermata del bus e percorriamo in senso opposto la strada che avevamo fatto all’andata arrivando in prossimità della stazione centrale. Ci inoltriamo subito nel Planty, il parco verde che circonda la Stare Miasto, dove un tempo erano presenti le mura di protezione, ci sediamo in una panchina sotto gli alberi e mangiamo le specialità che la mattina avevamo comprato.

La chiesa di Santa Maria e il museo della farmacia

Sono le 13 circa, andando verso il centro storico notiamo che nella piazza del mercato squadre di operai montano un grande palco e decine di bancarelle per una sorta di festival Folk. Proseguiamo la passeggiata verso la chiesa di Santa Maria, la visitiamo e ci piace, specialmente per i suoi colori accesi e per le sue vetrate.

Molto interessante si rivela anche la visita successiva, al museo della farmacia in via Florianska, una delle vie dello shopping del centro storico.

Il museo si sviluppa in 4 piani e racconta l’evoluzione della farmacia, fra arredamenti d’epoca, rimedi particolari come cavallette in polvere e sanguisughe, erbe medicinali e riproduzioni di studi medici datati.

Restiamo colpiti per i dettagli di questo museo e affascinati da ogni cosa che incontriamo nei suoi quattro piani. Il museo ci costa solo poco più di 2€ ed è una vera sorpresa.

Torniamo fuori, iniziamo a girare per la città vecchia, presso l’unica parte dove sono ancora presenti le antiche mura di protezione, vicino al Barbican. Qui si trovano esposti decine di quadri che rendono questo angolo pieno di colori e decisamente caratteristico, quasi un’attrazione.

Di tanto in tanto entriamo in qualche negozio turistico per iniziare a comprare qualche ricordino e ci fermiamo a guardare alcuni artisti di strada che incontriamo.

Cena al ristorante U babci maliny

Il tempo passa in fretta e con il calar del sole la città diventa quasi romantica. Arriva l’ora di cena, allora decidiamo di andare verso il famoso ristorante U babci maliny (ul.Szpitalna 38) a 5 minuti dal mercato dei tessuti.

Mangiamo stinco di maiale arrosto con patate, della pancetta affumicata con l’oscypek sciolto e verdure grigliate, tutto ottimo, un po’ più caro della media ma comunque un buon prezzo per gli standard italiani. Il locale è molto carino e caratteristico, sembra quasi una taverna di montagna. Stanchi morti non ci resta che tornare nel nostro appartamento e riposarci.


Giorno 3 del diario di viaggio a Cracovia – Collina di Wawel e tutte le sue attrazioni

Il nostro terzo giorno di viaggio a Cracovia lo dedichiamo alla collina di Wawel, percorriamo ul. Grodzka, una via che collega il castello alla piazza del mercato. Sono le 9 e decidiamo di fare colazione nel rinomato Cupcake Corner Bakery (ul. Grodzka 48), un posto molto carino e di qualità dove sorseggiare a buon prezzo caffè e gustare cupcake preparati con ingredienti biologici.

Alla fine della via arriviamo di fronte a una salita che porta a uno degli ingressi del castello, lì si trova la biglietteria dove in estate si crea una grande fila. Arrivato il nostro turno acquistiamo i biglietti, se non si vuole vedere tutto si possono comprare anche i singoli biglietti per le attrazioni culturali che più interessano, noi infatti decidiamo di vedere le sale reali, la Dama con l’ermellino (che ora si trova presso il Museo Nazionale, se seguite questo diario di viaggio potete vederla il sesto giorno di ritorno da Kazimierz), la grotta del drago e la Cattedrale.

Diario di viaggio Cracovia
Collina di Wawel

Il castello di Wawel, la dama con l’ermellino e il pranzo al Pod Wawelem

Il castello non ci colpisce particolarmente, invece ci affascina La Dama con l’Ermellino di Leonardo da Vinci. Dopo queste visite e una sosta nei giardini del castello, sono le 12.30 e usciamo momentaneamente dalle mura per dirigerci poco lontano, al ristorante Pod Wawelem (Ul. Św Gertrudy 26-29) ai piedi della collina del castello.

Avevo letto ottime recensioni su questo ristorante ed infatti è stato tutto confermato. Avvicinandoci notiamo subito che il locale è molto carino, con una terrazza sotto gli alberi molto suggestiva.

Entriamo e capiamo subito che oltre ad essere un bel locale, il senso dell’umorismo non manca, all’ingresso si trova una grande bilancia dove pesarsi dopo aver mangiato, mentre in bagno ogni water riporta un tipo di bevanda, c’è un water per chi beve birra, uno per chi beve vodka e così via.

Noi ordiniamo un piatto unico per due che consiste in un enorme vassoio in legno che ospita un grande spiedo con buonissimo maiale cotto alla brace, patate arrosto con spezie, verdure cotte, crude e 4 salse, ordiniamo pure due birre polacche che sono discrete ma nulla di che, il cibo invece è buonissimo e decisamente abbondante, il costo totale del pranzo è di soli 8€ a testa.

Alla fine del pasto il locale ci offre gentilmente due bicchierini di vodka alla frutta. Ripromettendoci di tornare in questo ristorante, ci dirigiamo verso l’uscita ma prima facciamo una sosta per pesarci sull’enorme bilancia!!

Ci riposiamo un po’ nelle panchine sotto gli alberi di fronte al ristorante, prima di continuare la visita nella collina di Wawel, dobbiamo ancora visitare la grotta del drago e la cattedrale.

La cattedrale e la grotta del drago

Rientriamo tra le mura e ci dirigiamo verso la cattedrale, molto bella soprattutto per la visita al campanile dove si trova un’enorme campana, la più grande della Polonia, e da cui si può ammirare un bellissimo panorama. Uscendo notiamo una statua di Giovanni Paolo II che, come sapete se avete letto la nostra guida di Cracovia, ha abitato a pochi passi dal castello.

Poco distante vediamo l’ingresso per la grotta del drago, non aspettatevi km di grotte o enormi stanze ma l’abbiamo trovata comunque molto affascinante, un po’ per le leggende sul drago, un po’ per la sua storia che l’ha vista essere una taverna-bordello malfamata e luogo di riparo per i più poveri.

All’uscita troviamo di fronte a noi il fiume Vistola e fuori dalle mura del castello una grande statua raffigurante il drago che di tanto in tanto sputa fuoco per pochi secondi.

Giro per il centro città e serata al club

Facciamo una bella passeggiata lungo il fiume tra le bancarelle di souvenir e la piacevole vista della città bagnata dall’acqua. Sono le 17:00, un po’ stanchi di vedere musei, decidiamo di fare un bel giro per negozi nella via che collega la collina di Wawel alla piazza del mercato (ul. Grodzka), qua facciamo quasi tutte le nostre compere di souvenir e regali.

Fra un negozio e l’altro arriviamo alla piazza del Mercato (Rynek Glowny), ci spostiamo in via Slawkowska, dove facciamo un po’ di spesa per la cena con pietanze tipiche, formaggi, salumi e pierogi, compriamo pure qualche bottiglietta da 100ml di vodka zubrowska conosciuta per un filo d’erba al suo interno che l’aromatizza, qualcuna la porteremo come souvenir.

Torniamo a casa per cucinare le pietanze tipiche che abbiamo preso e ci rinfreschiamo un poco per prepararci alla serata nel club sotto casa, il Carpe Diem.

Alle 23.00 scendiamo, ci facciamo una passeggiata in via Florianska e alle 24.00 circa entriamo al Carpe Diem in via Slawkowska, il locale è carino, molto cupo ma con un clima di festa, il personale è gentile e le bevande sono a buon prezzo, sarà per la vodka o per la buona musica ma ci divertiamo parecchio.

Verso le 3.00 la stanchezza è tanta e decidiamo di tornare al nostro alloggio, che per fortuna è nello stesso palazzo ma all’ultimo piano.


Giorno 4 – Visita ad Auschwitz-Birkenau

Ci alziamo un po’ più tardi del solito, stanchi dalla serata al Carpe Diem, quindi alle dieci siamo fuori. Mentre io vado a comprare la colazione, caffè e dolce 4zl, per risparmiare tempo Giulia va a comprare il pranzo, questa volta proviamo un fast food vegano, prendiamo infatti delle buonissime piadine in un locale che avevamo già adocchiato, il suo nome è Vegab e si trova in ul. Starowislna 6.

Comprato tutto, ci dirigiamo alla vicina stazione centrale per prendere un bus privato che in un’ora circa ci porta a Oswiecem (Auschwitz in polacco), con molta fortuna troviamo gli ultimi due posti disponibili nel bus e un autista gentilissimo che adora gli italiani, il tempo del viaggio vola tra una chiacchiera e l’altra, il bus ci lascia nei parcheggi di Auschwitz e l’autista ci dà gentilmente un biglietto con tutti gli orari di ritorno e ci spiega che per riprendere il bus saremmo dovuti tornare dove ci ha lasciati.

Ci mettiamo subito in fila per fare il biglietto per la visita guidata in italiano, si può entrare anche gratuitamente senza guida ma per pochi euro ed essendo enorme l’area da visitare è meglio avere una guida che, oltre a far risparmiare tanto tempo, racconta un’infinità di aneddoti, noti e meno noti, aiutandoci a capire che questo campo di concentramento è stato molto peggio di quello che i libri raccontano.

Auschwitz I

Iniziamo la visita ad Auschwitz I entrando da quel cancello tristemente famoso per la scritta che reca nella parte superiore: arbeit macht frei (il lavoro rende liberi).

Subito tra i racconti della bravissima guida e la visione di quelle scritte, del filo spinato, delle torrette, veniamo pervasi da un’aria di tristezza, sconcerto e incredulità. Si, perché anche se conosciamo bene la storia, averla lì davanti agli occhi la rende molto più reale e la riempie di macabri e tristi dettagli.

Cracovia diario di viaggio
Auschwitz I

Il silenzio e una particolare atmosfera danno la sensazione che in questo luogo il tempo si sia fermato per sempre.

Una dopo l’altra visitiamo le costruzioni in muratura che compongono questa parte del campo (Auschwitz I era più che altro la parte amministrativa del campo), uffici ss, ambulatori dove facevano esperimenti sui prigionieri si susseguono uno dopo l’altro.

In un edificio vediamo una stanza con tonnellate di capelli, un’altra con migliaia di scarpe, protesi, valigie e oggetti di tutti i giorni. Passano circa due ore e finiamo la nostra visita in questa parte del campo visitando una camera a gas e il crematoio, in lontananza vediamo la casa dove viveva il comandante del campo e poco distante la struttura usata per impiccarlo.

Usciamo da Auschwitz I e facciamo mezz’ora di pausa durante la quale cerchiamo di distrarci, mangiamo il nostro ottimo pranzo, la piadina di Vegab è straordinaria ed in seguito scopriremo che il locale è di un ragazzo italiano.

Birkenau

La nostra guida ci ha dato appuntamento per le 13.30 nel vicino campo di Birkenau, così prendiamo la navetta gratuita che ci porta all’ingresso del campo di prigionia vero e proprio, Auschwitz-Birkenau. Sono le 13:30 e, ricomposto il nostro gruppo, proseguiamo la visita.

Questa è la parte del campo dove i prigionieri vivevano giorno dopo giorno e dove venivano selezionati e uccisi in massa, infatti la guida ci spiega che la camera a gas vista precedentemente era stata usata poche volte. Di fronte a noi una distesa di baracche e la ferrovia che taglia il campo in due e che termina la propria corsa in un piazzale sterrato dove avveniva la selezione.

Visitiamo alcune delle baracche usate per dormire e scopriamo che sono peggio di come vengono descritte, quelle assi in legno a più piani chiamati “letto a castello” non erano destinate a una sola persona, ma ci dormivano in quattro o cinque per letto, e da un certo punto di vista andava anche bene visto che si riscaldava a vicenda durante i rigidi inverni polacchi.

Vediamo le camere a gas buttate giù dai soldati tedeschi per non lasciar traccia delle atrocità che avevano compiuto e altre costruzioni che ci fanno capire la vita nel campo, uscendo visitiamo la torretta ufficio delle ss dove sotto passava il treno, all’ingresso del campo.

La visita finisce qui, attendiamo la navetta per tornare a Auschwitz I e prendere il bus direzione Cracovia. Questa rimarrà una visita che porteremo con noi per tutta la vita è che è difficile da raccontare, si può solo vedere con i propri occhi per prendere atto di cosa è stato questo luogo.

Visita al Barbican e cena in piazza Rynek Glowny

Quando arriviamo alla stazione centrale di Cracovia sono le 17.00 e andando verso la Stare Miasto decidiamo di visitare il Barbican e le mura fortificate di via Florianska al modico prezzo di 2€ circa (8zl).

La visita ci piace, all’interno di queste costruzioni in pietra e legno sembra di essere in epoca medievale, vediamo una parte della città vecchia dall’alto e facciamo qualche foto. Un’oretta dopo circa usciamo e, essendo stati in giro tutto il giorno, ci dirigiamo verso l’appartamento a riposare e rinfrescarci.

Mossi dalla fame usciamo alle nove e troviamo la piazza Rynek Glowny intenta nei festeggiamenti con il suo festival folk: musica, decine e decine di bancarelle di artigianato, oggetti tipici, ma soprattutto cibo.

Troviamo una bancarella con affianco tavoli e panche in legno, mangiamo delle buonissime salsicce di maiale arrosto accompagnate da patate novelle condite con erbe aromatiche e funghi cotti alla brace, il tutto bagnato da freschissima birra, spendiamo 25zl a testa (6€ circa).

Finita la cena, passiamo il tempo a girare tra le bancarelle fino a mezzanotte, osserviamo le tante curiosità e compriamo qualcosa fra ambra, dolci e piccoli oggetti. Stanchi ma felici torniamo all’appartamento e ci addormentiamo in un istante.


Giorno 5 – Università Jagellonica e fabbrica di Schindler

Visita all’antica università Jagellonica

Ci alziamo alle 9.30 con un bellissimo sole, ci prepariamo e scendiamo a fare colazione in un bar della piazza Rynek Glowny per poi andare nella vicina università Jagellonica, una delle università più belle e antiche d’Europa, basti dire che qui studiò Copernico.

Entriamo da un portico nel piazzale interno, molto bello e curato, si nota subito l’importanza di questo edificio per la città, nel piazzale si trova l’ingresso per la biglietteria dove ci dicono che da lì a poco sarebbe iniziato un tour in italiano.

Facciamo il biglietto per la visita guidata e ritorniamo nel piazzale interno dove, nell’attesa, facciamo qualche foto e osserviamo i particolari. Ma è subito ora di entrare, la guida è molto preparata e la visita, che dura circa mezzora, è molto interessante.

Troviamo le stanze davvero belle e vari sono gli strumenti di studio che attirano la nostra attenzione, come ad esempio una scrivania con 5 piani rotanti per leggere più libri contemporaneamente.

Visitiamo varie sale come quella dove i docenti si riunivano, o dove si riposavano, la mensa e stanze con vari ornamenti e oggetti dei suoi studenti più illustri.

La visita ci piace molto anche se abbastanza breve. Usciamo e dopo qualche minuto un antico orologio nel piazzale segna lo scoccare dell’ora con una scenetta musicale molto carina.

Dopo esserci fermati un istante a comprare due ricordi dell’università presso la biglietteria stessa, andiamo verso la strada che porta al castello per poi proseguire oltre e arrivare, una volta superato il ponte sul fiume Vistola, al ghetto ebraico di Podgórze, creato dai nazisti durante l’occupazione.

La fabbrica di Schindler al ghetto ebraico di Podgórze

Qui si trova tra le altre cose la fabbrica di Schindler resa famosa dal film Schindler’s list, situata appena fuori mano rispetto al circuito turistico, ma che si raggiunge facilmente a piedi.

Dopo una lunga fila alla biglietteria entriamo, della fabbrica è rimasto ben poco, qualche macchinario, qualche arredo come la scrivania di Schindler o quella del suo contabile Isaak Stern.

Molto interessanti sono la serie di spiegazioni, documenti e filmati che raccontano il nazismo, la caduta di Cracovia, la vita della fabbrica e il nazionalsocialismo in città. La nostra visita dura un’ora e mezza.

Fabbrica di Oskar Schindler
Scrivania di Oskar Schindler

Di ritorno verso la Stare Miasto, essendo ormai ora di pranzo, ci fermiamo al mitico Pod Wawelem, dove abbiamo già mangiato il 3° giorno. Oggi ordiniamo un enorme vassoio per due (ma anche per 3 o 4) con tanti tipi di carne cucinati alla brace, vitello, maiale, cavallo, salsicce e un mix di verdure arrosto, anche questa volta non ci delude (13€ a testa).

La festa dei pierogi, i famosi ravioli polacchi

Torniamo in piazza del mercato e finiamo le nostre compere di ricordi e pensierini. Mentre passeggiamo per negozi da un cartello scopriamo che c’è la festa dei pierogi (che si tiene ogni anno a metà agosto) organizzata in una piazza non lontana dal mercato di tessuti, quindi una volta finito lo shopping e i nostri giri per le vie della città torniamo a casa, sono le 19:00, ci sistemiamo per poi recarci alla festa.

Usciamo alle 20:00 per dirigerci verso piazza Maly Rynek, che si trova di fianco alla grande piazza del mercato. In questa bella piazza troviamo una sfilza di bancarelle che per pochi euro danno buone quantità di pierogi di tutti i tipi, salati e dolci, e un palco con musica tipica polacca.

La piazza è strapiena di gente e si respira un bellissimo clima di festa, beviamo una birra e assaggiamo pierogi di tutti i colori e ripieni delle più svariate pietanze, ascoltiamo musica e passeggiamo tra le bancarelle.

Pierogi Cracovia
Pierogi

Passiamo quasi due ore così e alle dieci ci facciamo un giro e troviamo un interessante locale in ul. Mikolajska 5, il Vodka Cafe Bar che con pochi euro ci permette di degustare vodka di tutti i tipi, sono veramente fortissimi gli alcolici polacchi!! Dopo questa sosta ci dirigiamo nuovamente verso la piazza, dove ascoltiamo un po’ di musica prima di tornare all’appartamento.


Giorno 6 del diario di viaggio a Cracovia: quartiere ebraico di Kazimierz

L’ultimo giorno di visita prima della partenza lo dedichiamo interamente al quartiere ebraico Kazimierz (da non confondere col ghetto di Podgórze), si trova dopo la zona della collina di Wawel e prima del ponte che oltrepassa il fiume Vistola.

Visita alla sinagoga e cimitero di Remuh e shopping al mercatino domenicale di Plac Nowy

Ci alziamo di buon’ora per non perdere nulla di questo particolare quartiere. Oltrepassata la collina di Wawel, arriviamo in dieci minuti al quartiere ebraico, prima tappa è la sinagoga e cimitero di Remuh.

Subito un ragazzo all’entrata ci fa notare che per i maschi è obbligatorio usare il copricapo tipico della cultura ebraica, la kippah, che loro prestano a chiunque voglia entrare. Io per igiene personale decido di comprarne una nel chiosco fuori dalla sinagoga, così sarà anche un souvenir del mio viaggio.

La sinagoga è un po’ deludente perché piccola e in fase di ristrutturazione, ma troviamo molto affascinante il cimitero annesso, infatti percorrendolo rimaniamo incuriositi dal loro modo di omaggiare i defunti lasciando pietre e non fiori. In alcune tombe notiamo anche la presenza di bigliettini incastrati qua e là nelle fessure delle lapidi.

Usciti ci dirigiamo verso l’antica sinagoga, la più vecchia della Polonia, che al suo interno ospita un museo e una libreria. Non ne rimaniamo particolarmente colpiti, dopo uno sguardo veloce usciamo per andare alla ricerca di Plac Nowy, visto che è domenica e ci dovrebbe essere un bel mercatino dell’usato.

Si chiama Bric-a-Brac, è molto carino e passiamo più di un’ora a guardare e contrattare, ci sono cimeli della seconda guerra mondiale di tutti i generi, oggetti comunisti, gioielli, cartoline, monete e tanto altro.

Pranzo da Szalom Falafel e caffè al Propaganda Bar

Sono le 12.30 ed inizia a venirci una gran fame, andiamo verso un fast food koscher, Szalom Falafel (ul. Jakuba 21), dove un simpatico ragazzo vestito in abito ebraico e con tanto di treccioline tipiche ci accoglie con entusiasmo chiedendoci cosa vogliamo mangiare.

Vista l’indecisione inizia a farci assaggiare hummus e altre cose che troviamo deliziose, ci affidiamo alla sua creatività e fa due buonissimi panini con falafel, verdure, hummus e altro, veramente buono e tipico della cultura ebraica, spendiamo con bibite 2€ a testa.

Dopo questo bel pranzo, da buoni italiani, andiamo a berci un caffè, soprattutto per vedere il Propaganda bar (ul. Miodowa 20). Locale buio, particolare per il suo arredamento fatto di oggetti di epoca comunista sparsi quasi alla rinfusa, un odore di vecchio lo avvolge, ci colpisce per il suo carattere insolito, anche se a dirla tutta il caffè non è il massimo. Forse dovevamo prendere una vodka? 🙂

Diario di viaggio Cracovia
Propaganda bar

Sinagoga Tempel e sinagoga di Isacco

La nostra “pausa pranzo” finisce e, dopo pochi passi, arriviamo in un’altra sinagoga, la sinagoga Tempel (si trova praticamente di fronte al bar in ul. Miodowa 24), fra quelle che visitiamo è la più ricca e sfarzosa. È la terza sinagoga che vediamo ma non l’ultima, decidiamo infatti di visitarne ancora una, quella di Isacco (ul. Kupa 16). Anche questa ci colpisce positivamente, è più semplice della precedente ma le tante scritte in ebraico nelle sue pareti la arricchiscono di dettagli.

Cracovia diario di viaggio
Sinagoga di Isacco

Finisce così il nostro tour delle sinagoghe ma continua la nostra visita al quartiere, senza una meta passeggiamo notando qualche dettaglio qua e là, Kazimierz infatti è un quartiere bello da girare anche senza una meta precisa, quindi ci lasciamo guidare dalla curiosità e facciamo foto a ciò che più ci colpisce.

Diario di viaggio Cracovia
Quartiere Kazimierz

Merenda con lo Zapiekanka in Plac Nowy

Si fanno le 16.30 e decidiamo di dirigerci nuovamente verso Plac Nowy perché vogliamo assolutamente fare merenda con lo zapiekanka, il panino tipico di questa piazza. Mentre facciamo la fila al chiosco scegliamo quale prendere e quali salse metterci e poco dopo ci sediamo in uno dei tavolini.

Cracovia zapiekanka
Zapiekanka

Fra una cosa e l’altra passa un’ora e verso le 17.30 decidiamo di lasciare il quartiere ebraico per tornare nuovamente verso il centro storico.

La mattina dopo dobbiamo partire, quindi ci serve un po’ di tempo per preparare le valigie per il ritorno a casa. Comunque ancora un po’ di tempo lo abbiamo, torniamo con calma, fermandoci nei posti che ci attirano o che vogliamo rivedere ed entrando in qualche negozio.

Facciamo un po’ di spesa per cena e per il giorno dopo e torniamo all’appartamento, prepariamo le valigie, ceniamo e poi decidiamo di uscire per salutare la città, non volendo allontanarci tanto facciamo un giro nelle vie del centro storico e andiamo a bere qualcosa e ascoltare un po’ di musica al Harris Piano Jazz Bar in piazza Rynek Glowny 28. Passiamo un’ora in relax e alle 23.00 decidiamo di tornare.


Giorno 7: ultimo giorno del nostro diario di viaggio a Cracovia

La partenza – Verso l’aeroporto di Cracovia

La nostra vacanza è ormai terminata, abbiamo il volo all’ora di pranzo, ci alziamo con calma e ci prepariamo per andare in aeroporto, ma prima decidiamo di fermarci in qualche bancarella a fare scorta di formaggio Oscypek e di Obwarzanki.

Dopo questa tappa ci dirigiamo verso la stazione centrale di Cracovia dove prendiamo il bus per l’aeroporto. Venti minuti e arriviamo (preferiamo sempre arrivare due ore prima della partenza del volo per evitare problemi o, nel caso ci fossero, avere il tempo di risolverli).

Questo diario di viaggio di Cracovia dura sette giorni (compresi quelli del volo) che è secondo noi il numero di giorni ideale per vedere molto bene la città, ma se non avete tutto questo tempo a disposizione, non preoccupatevi, per visitare Cracovia e le maggiori attrazioni sono sufficienti anche solo cinque giorni in tutto.

Scopri anche: Le leggende di Cracovia

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